Pellegrinaggio in Europa

Si svolgerà da sabato 27 luglio a domenica 4 agosto 2024, in pullman.

La prima tappa sarà Bolzano, dove vivremo una celebrazione della Parola presso la tomba del beato Josef Mayr Nusser, che per la sua fede rifiutò il giuramento di fedeltà a Hitler. Visiteremo Salisburgo, in Austria, e le miniere di sale. Ci recheremo a Sankt Radegund, paese del beato Franz Jägerstätter, altro martire che fece obiezione di coscienza per la sua fede. Celebreremo l’Eucaristia presso la sua tomba, nella chiesa parrocchiale.

Passeremo in Germania: visiteremo la casa natale di papa Benedetto XVI e la parrocchiale dove fu battezzato, nel paese di Marktl am Inn. Poi vedremo Monaco, con una guida, e i castelli bavaresi di Neuschwanstein e Hihenschwangau. Faremo tappa al campo di concentramento di Dachau, dove sosteremo per una mattinata di silenzio, preghiera e digiuno. Ci sposteremo a Friburgo, centro della Foresta Nera, che vedremo con le tappe di Sankt Peter, il lago di Titisee, la salita in funivia a Feldberg e una passeggiata.

Varcheremo il confine francese, per visitare Strasburgo, con la guida, il Parlamento europeo, Colmar e il Museo Unterlinden (con l’Altare di Isenheim, l’opera più importante di Matthias Grünewald, e la Strada dei vini in Alsazia.

Nel rientro attraverseremo la Svizzera e faremo sosta e passeggiata all’eremo di San Salvatore, a Erba (CO), dov’è sepolto il grande formatore cristiano Giuseppe Lazzati.

Non è necessario il passaporto: è sufficiente la carta d’identità.

Le iscrizioni apriranno domenica 21 gennaio alle ore 8:00, fino ad esaurimento posti nel sito della parrocchia.

Compila il modulo di iscrizione

Le buste 100 mani

Il Consiglio per la gestione economica ripropone anche per l’anno 2024 l’invito a sostenere la comunità nel saldo della rata del mutuo di € 788 mensili.

Lo potremo fare ritirando in chiesa un raccoglitore con 12 bustine, una per ogni mese, da lasciare nel cestino alla domenica o da consegnare a persone di fiducia, con l’importo anonimo che liberamente ognuno deciderà.

La Domenica della Parola

Anche quest’anno accoglieremo volentieri l’invito di papa Francesco di dedicare particolare attenzione alla Parola nella Terza Domenica del Tempo Ordinario, il prossimo 21 gennaio 2024.

La data è stata scelta perché cade nei giorni della preghiera per l’unità dei cristiani, e la Parola ci raccoglie tutti in comunione.

Nella nostra comunità cureremo la Liturgia della Parola di quella domenica, ma vorremmo anche invitarvi a prepararci con una “serata di Parola”. Si tratta di un familiare convenire a piccoli gruppi, in una famiglia che mette a disposizione la propria casa, per sostare insieme sul Vangelo di quella domenica e farci dono di ciò che suscita in noi, così che la fede e la sensibilità di uno diventi ricchezza per tutti.

Alle celebrazioni di domenica 7 e 14 gennaio sarà possibile iscriversi, scegliendo liberamente la famiglia ospitante. Il cartellone rimarrà in chiesa anche per chi volesse iscriversi durante la settimana.

Le “serate di Parola” si svolgeranno dal 15 al 20 gennaio. In quella settimana verrà sospeso il gruppo biblico, per aderire a questa proposta.

il consiglio pastorale

Il Tempo di Avvento

Inizia con i primi Vespri della prima Domenica di Avvento e termina prima dei primi Vespri di Natale. Il colore liturgico è il viola morello; nella terza domenica si può usare il rosa. Nella celebrazione eucaristica non si recita il Gloria, in modo che risuoni più vivo nel Natale.
Il termine Avvento deriva dal latino adventus, che si può tradurre con “presenza”, “arrivo”, “venuta”. Nel linguaggio antico era un termine tecnico per indicare l’arrivo di un funzionario, la visita del re o dell’imperatore. I cristiani adorarono questa parola per esprimere la relazione con Gesù: è lui il re, venuto sulla terra per visitare tutti.
Con la parola “adventus” si intende dire: Dio è qui, non si è ritirato dal mondo, non ci ha lasciati soli. Anche se non lo possiamo vedere e toccare, egli è qui e viene a visitarci in molti modi.
La prima parte del tempo di Avvento, fino al 16 dicembre, invita a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso del Signore; la seconda parte rimanda al mistero dell’Incarnazione, perché accogliamo il Verbo fatto uomo per la salvezza di tutti. La preghiera di questo tempo: “Vieni, Signore Gesù!” (Ap 22, 20).

L’Avvento romano si divide in due parte: la prima, fino al 16 dicembre, sottolinea la venuta di Gesù alla fine dei tempi. Non si tratta di una dimensione che dura qualche giorno: noi viviamo per attenderlo! Ogni istante è un anelito di nostalgia perché la sua venuta si realizzi e lui ci ha chiesto di vegliare perché viene continuamente nelle nostre ore e nei nostri giorni. L’Avvento ci fa il servizio di richiamare una dimensione che è di ogni tempo.
Nella seconda parte, dal 17 al 24 dicembre, sfuma l’orientamento prevalente al futuro e si intensifica la memoria della venuta storica del Signore Gesù, con la sua incarnazione, concentrandosi sui personaggi e gli eventi della sua gestazione e nascita. Questi giorni sono chiamati “ferie maggiori” dell’Avvento. Questo “intreccio” delle due parti dice “il già e il non ancora” della nostra fede e ci invita a fare memoria degli eventi della vita di Gesù in una prospettiva di futuro, di attesa operosa, di investimento sulle “opere del Regno”, che danno senso e spessore alla nostra vita.

Dal 17 al 23 dicembre, giorni chiamati “ferie maggiori” dell’Avvento, vengono usate come versetto dell’Alleluia e antifona del Magnificat ai Vespri, le “Antifone in O”. Si chiamano così perché cominciano tutte con la lettera “o”, che esprime lo stupore dell’universo perché Dio si fa uomo. Vengono chiamate anche “antifone maggiori”, cantate nella Chiesa già dall’ VIII secolo. Gesù viene invocato con una serie di titoli messianici: Sapienza, Signore, Radice di Iesse, Chiave di Davide, Sole che sorgi, Re delle genti, Emmanuele, ricostruendo una sorta di sintesi della storia della salvezza, ricchissima di riferimenti e di significati. Le iniziali latine di questi titoli, lette in senso inverso, formano l’acrostico “Ero cras”, che significa “sarò domani”, “verrò domani”. Le antifone si concludono con la supplica “Vieni”, perché Dio venga oggi, sia salvezza per la nostra vita, risponda alle nostre speranze. Sono come un affascinante “viaggio di salvezza” in attesa del Natale di Gesù, ma anche del suo ritorno glorioso alla fine dei tempi!

Momenti di carità in Avvento

Nel tempo di Avvento vi proponiamo di concentrarci su due momenti di carità a favore delle famiglie in difficoltà, che fatichiamo ad aiutare con la borsa della spesa, a causa della diminuzione di generi alimentari che ci vengono passati dal Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) e dalla diminuzione delle entrate per il Fondo di sostegno parrocchiale.

Per questi motivi abbiamo deciso di offrire la borsa della spesa alle circa 90 famiglie che assistiamo, non più ogni quindici giorni, ma una sola volta al mese.

Domenica 17 dicembre saremo invitati a portare all’altare generi alimentari, perché la distribuzione pre natalizia sia più varia.

Domenica 24 dicembre raccoglieremo un’offerta per il Fondo di sostegno. Si può incrementare anche con bonifico, iban IT66U0832762421000000800842.